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Telecamere sul posto di lavoro: cosa dice la legge

Pubblicato il: 7 Marzo 2022
Una telecamera installata in un luogo di lavoro per controllare i dipendenti

L’installazione di telecamere sul posto di lavoro suscita frequenti interrogativi. È lecito piazzare telecamere in ufficio? E in un negozio? Si possono usare le telecamere per controllare i dipendenti? Se sì, a quali condizioni?

Vediamo cosa prevede la normativa italiana e quali diritti hanno i lavoratori di fronte a un uso potenzialmente illegittimo delle telecamere nei luoghi di lavoro.

Condizioni per l’installazione delle telecamere sul luogo di lavoro

L’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (legge 300 del 1970), modificato dal Decreto Legislativo n. 151 del 2015 e successivamente integrato dal Decreto Legislativo n. 185/2016, stabilisce che le telecamere sul posto di lavoro possono essere installate solo a specifiche condizioni.

  • Esigenze organizzative e produttive: ad esempio, la necessità di monitorare il funzionamento di macchinari.
  • Sicurezza sul lavoro: telecamere installate in banche per scoraggiare attività criminose.
  • Tutela del patrimonio aziendale: telecamere in negozi o supermercati per prevenire furti.

Si tratta dei cosiddetti controlli difensivi. Qualche esempio:

  • Installare una telecamera per scoraggiare i ladri è consentito.
  • È consentito adoperare impianti di videosorveglianza o una microcamera per sorvegliare un bene di valore. Idem per riprendere un macchinario per controllare il ciclo di funzionamento.
  • Non si possono usare le telecamere per controllare di nascosto la produttività dei dipendenti.
  • Nascondere una microcamera in area relax per vedere quanto tempo vi trascorre il lavoratore è reato.
  • È assolutamente vietata l’installazione di telecamere in ambienti privati come toilette e spogliatoi.
  • L’installazione di telecamere finte è vietata, in quanto non sussistono le esigenze richieste dalla legge per la videosorveglianza.

➝ Leggi anche: Si può installare una telecamera per controllare la badante?

Procedure e adempimenti del datore di lavoro

L’installazione delle telecamere in azienda o sul luogo di lavoro non può avvenire liberamente. È necessario un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza, con l’autorizzazione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Ecco, nel dettaglio, gli adempimenti da seguire.

  • Accordo sindacale o autorizzazione: prima di installare le telecamere, il datore di lavoro deve ottenere un accordo con le RSA o un’autorizzazione dall’Ispettorato del Lavoro.
  • Informazione ai lavoratori: i dipendenti devono essere informati in modo chiaro e trasparente sull’installazione e l’uso delle telecamere.
  • Segnaletica: devono essere presenti cartelli visibili che informano della videosorveglianza.
  • Formazione e gestione dei dati: il personale addetto alla videosorveglianza deve essere formato, e deve essere nominato un responsabile per la gestione dei dati registrati.
  • Informativa privacy: deve essere fornita un’adeguata informativa sul trattamento dei dati personali.
  • Conservazione delle immagini: le registrazioni devono essere conservate per un periodo limitato. Il Garante della Privacy ha stabilito come tempo massimo 24 ore, estendibili a 48. Gli Istituti bancari e gli impianti di videosorveglianza con funzioni di pubblica sicurezza possono conservare le immagini fino a 7 giorni. Eventuali prolungamenti di queste tempistiche vanno approvati dal Garante della Privacy con apposita richiesta.

In casi specifici è necessario un ulteriore adempimento, la Valutazione di Impatto Privacy (VIP). Quando?

  • Quando si integrano sistemi pubblici e privati.
  • Quando la videosorveglianza usa software “intelligenti”, in grado di elaborare le immagini. Per esempio, per segnalare comportamenti anomali.
  • Quando viene effettuata una sorveglianza su un’ampia area accessibile al pubblico.
  • Quando il sistema di sorveglianza video si occupa di particolari dati personali (per esempio, i dati sanitari).

Sanzioni per uso illegittimo

Il datore di lavoro che installa telecamere in violazione delle norme commette reato.

L’art. 38 dello Statuto dei Lavoratori prevede un’ammenda da 154 euro a 1.549 euro o l’arresto da 15 giorni a 1 anno. Nei casi più gravi, le pene possono essere comminate assieme. La pena pecuniaria può essere quintuplicata dal giudice.

I filmati registrati in modo non lecito non possono essere usati in tribunale. Non hanno valore di prova in un processo contro il lavoratore.

Un licenziamento basato su riprese video ottenute in modo illecito non è legittimo. Il dipendente ha diritto ad essere reintegrato.

La Cassazione ha stabilito che il dipendente può denunciare il datore di lavoro che installa di nascosto una telecamera nell’ambiente di lavoro. E questo anche se lo scopo è evitare che rubi.

Fermo restando il diritto ai controlli difensivi, questi non possono essere effettuati se:

  • ledono la dignità del lavoratore (per es., una telecamera installata in bagno)
  • non ci siano fondati sospetti nei confronti del dipendente

Un investigatore privato può installare una telecamera sul luogo di lavoro?

Anche per gli investigatori privati vale il rispetto del Codice della Privacy e dello Statuto dei Lavoratori.

In più, i detective sono tenuti ad osservare due principi:

  • l’attività dev’essere finalizzata a far valere o difendere un diritto in fase giudiziale
  • l’attività dev’essere svolta in un arco di tempo limitato e indicato chiaramente
  • i dati raccolti non devono eccedere il contenuto del mandato professionale.

Gli unici soggetti che possono sempre installare telecamere spia in qualsiasi ambiente sono le forze di polizia. Le quali, però, devono essere autorizzate da un giudice.

AUTORE
Foto di Marco Sigismondi, esperto di tecniche di spionaggio e controspionaggio per Doctorspy

Marco Sigismondi

Marco Sigismondi è uno dei maggiori esperti in Italia di tecniche di investigazione, spionaggio e controspionaggio (TSCM). Grazie a un'attività di oltre dieci anni nel settore, ha maturato una profonda conoscenza delle metodologie avanzate e degli strumenti più innovativi nel campo della sorveglianza e della protezione delle informazioni. Esperto di bonifiche ambientali per Doctorspy.