Di cosa parliamo
Il riconoscimento facciale è una tecnologia in rapida evoluzione che sta rivoluzionando il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda.
Tecniche di face detection possono essere adoperate per una varietà di scopi, tra cui la sicurezza. Tuttavia, l’uso del riconoscimento facciale solleva anche preoccupazioni per la privacy.
I dati biometrici, come i dati del viso, sono considerati dati personali sensibili e il loro trattamento non autorizzato può violare i diritti fondamentali delle persone.
Come funziona il riconoscimento facciale
Il riconoscimento facciale utilizza algoritmi avanzati per identificare le persone analizzando tratti specifici del viso.
Questa tecnologia cattura un’immagine del viso, ne analizza i tratti distintivi come la distanza tra gli occhi o la forma del naso, e la confronta con un database per trovare una corrispondenza.
Le sue applicazioni sono molteplici, dalla sicurezza pubblica al marketing personalizzato.
I vantaggi del riconoscimento facciale
Il riconoscimento facciale offre una serie di vantaggi potenziali. Può essere utilizzato per:
- Migliorare la sicurezza: il riconoscimento facciale può essere utilizzato per identificare le persone che sono state segnalate come scomparse o ricercate dalla polizia. Può anche essere utilizzato per monitorare le aree ad alto rischio, come gli aeroporti e le stazioni ferroviarie.
- Rendere più efficienti i servizi: questa tecnologia può essere impiegata per automatizzare le attività, come l’accesso ai servizi pubblici o la verifica dell’identità degli utenti.
- Personalizzare l’esperienza: tecniche di face detection possono essere utilizzate per personalizzare l’esperienza degli utenti, come raccomandare prodotti o servizi o fornire contenuti pertinenti.
I rischi per la privacy
L’uso del riconoscimento facciale può comportare una serie di rischi per la privacy. Tra questi:
- Sorveglianza: monitorare le persone in tempo reale, anche nei luoghi pubblici, può configurare una riduzione della privacy e una perdita di libertà personale.
- Discriminazione: i dati biometrici raccolti potrebbero essere utilizzati per discriminare le persone in base a fattori come l’etnia, la religione o l’orientamento sessuale.
- Uso improprio: il riconoscimento facciale potrebbe essere utilizzato per scopi illeciti, come il furto di identità o il tracciamento delle persone senza il loro consenso.
Negli anni non sono mancati casi di cronaca piuttosto inquietanti.
Negli USA, la Madison Square Garden Entertainment nega l’accesso ai suoi locali a chiunque sia coinvolto in cause legali contro l’azienda. Il riconoscimento facciale viene impiegato per identificare e allontanare gli individui indesiderati, inclusi gli avvocati delle parti avverse.
In Europa, i supermercati spagnoli Mercadona utilizzavano un sistema di videosorveglianza per analizzare i volti dei clienti e identificare chi aveva pendenze con la giustizia, bloccandone l’accesso.
La legislazione della UE contiene norme restrittive in materia di spionaggio (così quella italiana, vedi il nostro articolo su videosorveglianza e privacy). L’intervento dell’autorità competente ha bloccato queste pratiche illecite, sanzionando le violazioni.
L’equilibrio (difficile) tra sicurezza e privacy
Il crescente utilizzo di software di riconoscimento facciale solleva preoccupazioni significative.
I dati biometrici sono immutabili e le tecnologie attuali non sono prive di margini di errore. Negli USA, ad esempio, i software di riconoscimento facciale tendono a identificare erroneamente le donne non bianche in un caso su tre, e gli uomini neri hanno cinque volte più probabilità di essere arrestati ingiustamente rispetto ai bianchi.
Questi errori possono portare a conseguenze gravi, come nel caso di Randall Reid, un giovane nero arrestato ingiustamente proprio a seguito di una errata identificazione.
Ecco, dunque, che il boom di queste tecnologie non può che essere osservato con preoccupazione. Il carattere innovativo dei software di riconoscimento facciale è innegabile. Tuttavia, l’azione di simili strumenti richiede un approccio ponderato per evitare che i danni siano maggiori dei benefici.