Icona pin mappa Via Matrino, 191 65013 Città Sant’Angelo PE
Paga con Klarna in tre rate fino a 3000 euro
Icona customer service 085 950114
Icona mail info@doctorspy.it

Un investigatore privato può piazzare una microspia?

Pubblicato il: 31 Marzo 2023
Un investigatore privato può piazzare una microspia?

Le microspie sono dispositivi di sorveglianza altamente sofisticati. Possono essere utilizzati per catturare conversazioni e monitorare ambienti in maniera discreta.

In Italia, questi prodotti sono di libera vendita. In linea di massima, possono essere utilizzati in modo perfettamente legale in luogo pubblico o se chi piazza il dispositivo è presente alla conversazione.

Simili limitazioni non valgono per le forze dell’ordine, le quali, tuttavia, possono effettuare operazioni di intercettazione ambientale solo dietro autorizzazione di un giudice e nel rispetto di un preciso quadro normativo.

Ma cosa accade con le agenzie investigative? Può un investigatore privato piazzare legalmente una microspia?

In questo articolo, esamineremo la legge italiana in materia e forniremo alcuni consigli su come procedere nel caso in cui si sospetti l’uso illegale di questi dispositivi.

La normativa italiana riguardante le microspie

In Italia, l’uso delle microspie è strettamente regolamentato dalla legge.

La normativa di riferimento è, anzitutto, l’art. 615 bis del Codice Penale, che punisce le interferenze illecite nella vita privata.

“Chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell’articolo 614, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.”

Stessa pena per chi rivela o diffonde le informazioni ottenute illecitamente.

Si può procedere contro entrambi i reati solo nel caso di querela della parte offesa.

Rilevante anche l’articolo 617-bis del Codice Penale.

“Chiunque, fuori dei casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche tra altre persone è punito con la reclusione da uno a quattro anni.”

La norma è stata poi integrata dall’art. 623 del Codice, il quale parla esplicitamente di “comunicazioni e conversazioni telegrafiche, telefoniche, informatiche o telematiche”, in generale di qualunque “trasmissione a distanza di suoni, immagini od altri dati.”

Occorre considerare anche il D. Lgs. 196/2003, cosiddetto “Codice in materia di protezione dei dati personali”, che punisce l’acquisizione o la diffusione non autorizzata di informazioni private.

Detto questo, si può adoperare in modo legale una microspia. Non si commette reato quando:

  • la microspia è piazzata in un luogo pubblico
  • il soggetto che piazza la microspia è presente fisicamente durante il colloquio intercettato

È dunque vietato collocare una microspia e andare via.

È inoltre vietato piazzare una microspia in casa o nello studio altrui, anche se si è fisicamente presenti. Lo studio professionale, infatti, rientra nei luoghi di privata dimora.

Tutto questo vale anche per gli investigatori privati? Scopriamolo insieme!

Un investigatore privato può collocare una microspia?

Anche se nell’immaginario letterario e cinematografico gli investigatori privati sono equiparati ai poliziotti (“poliziotto privato” è una famosa locuzione), gli investigatori non sono pubblici ufficiali.

Leggi: Come diventare investigatore privato in Italia

Ne consegue che gli agenti investigativi non possono piazzare microspie (o qualsivoglia dispositivo di controllo) in deroga alla normativa in vigore per i comuni cittadini.

Se un detective privato installa una microspia (o una microtelecamera o un registratore spia o un localizzatore satellitare) in casa, nell’auto o nello studio professionale di un soggetto commette reato di interferenze illecite nella vita privata. Anche se ciò avviene dietro mandato di un cliente.

Nel caso in cui l’investigatore intercetti abusivamente comunicazioni telefoniche o elettroniche, cade nel reato di cui all’art. 617-bis.

Diverso è il discorso dei pedinamenti. Pedinare qualcuno è lecito. A patto che il pedinamento sia eseguito nell’ambito di un mandato professionale, limitato nel tempo e non si traduca in azioni moleste o persecutorie.

Con le registrazioni o le intercettazioni ambientali il discorso cambia. A questo punto, resta da capire come difendersi da una azione di controllo abusiva.

Cosa fare in caso di sospetto utilizzo illegale di microspie

Se si sospetta che un investigatore privato abbia piazzato una microspia senza autorizzazione, è importante agire con cautela.

Tanto per cominciare, occorre effettivamente accertarsi della presenza del dispositivo. Per farlo, può essere utile eseguire una scansione con un rilevatore di microspie.

Meglio ancora, si può ricorrere a un servizio di bonifica elettronica svolto da un professionista. La Doctorspy esegue bonifiche ambientali con attrezzature d’avanguardia, ed è in grado di rintracciare qualsiasi dispositivo di controllo, acceso, spento o in stand-by.

Al termine dell’intervento, i nostri tecnici rilasciano una relazione dettagliata, che attesta il lavoro svolto e l’esito. La relazione è ovviamente spendibile in caso di denuncia e di processo penale.

Una volta individuato il dispositivo, è opportuno contattare le forze dell’ordine.

Leggi anche: Si può denunciare un investigatore privato?

AUTORE
Foto di Marco Sigismondi, esperto di tecniche di spionaggio e controspionaggio per Doctorspy

Marco Sigismondi

Marco Sigismondi è uno dei maggiori esperti in Italia di tecniche di investigazione, spionaggio e controspionaggio (TSCM). Grazie a un'attività di oltre dieci anni nel settore, ha maturato una profonda conoscenza delle metodologie avanzate e degli strumenti più innovativi nel campo della sorveglianza e della protezione delle informazioni. Esperto di bonifiche ambientali per Doctorspy.