L’infedeltà coniugale è una delle principali cause delle crisi di coppia. Il che sembra particolarmente vero nel nostro paese.
Secondo un recente sondaggio, gli italiani hanno una propensione al tradimento coniugale maggiore rispetto agli altri europei. Il 58% dei nostri connazionali ha ammesso di aver tradito almeno una volta il partner, contro il 53% degli spagnoli e il 49% dei francesi.
In questo articolo, analizzeremo la questione in tutte le sue sfaccettature.
L’adulterio è reato? Quali le conseguenze di un tradimento coniugale? Quali sono i segnali da tenere in considerazione? Come fugare ogni dubbio? Spiare il coniuge che tradisce è reato?
Andiamo con ordine.
Cosa si intende per tradimento coniugale? L’adulterio è reato?
Per infedeltà coniugale si intende la mancanza di fedeltà (di tipo sentimentale o sessuale) in un rapporto di coppia regolato da matrimonio.
Quest’ultimo punto è importante. L’adulterio si configura solo quando la coppia è sposata. Non vale (sul piano legale) nelle convivenze o nelle unioni civili.
Il matrimonio è, a tutti gli effetti, un contratto. I contraenti si impegnano a rispettare precisi doveri (c.d. doveri coniugali). Questi sono:
- fedeltà
- assistenza reciproca (morale e materiale)
- coabitazione
- collaborazione e contribuzione agli interessi e ai bisogni familiari
L’adulterio non costituisce più reato. Nel vecchio ordinamento, esso era punito dagli articoli 559 e 560 del Codice Penale, dichiarati illegittimi da due sentenze della Corte Costituzionale (126/1968 e 147/1969).
Nonostante ciò, il tradimento coniugale è pur sempre rilevante sul piano legale, nel caso di una separazione.
A questo proposito, la relazione di uno dei due coniugi con un’altra persona pesa anche in assenza di rapporti sessuali. Alcune sentenze hanno chiarito che l’infedeltà può essere solo sentimentale, virtuale (per esempio, un rapporto nato sui social) o anche solo apparente (coniuge che fa credere di avere una relazione).
L’obbligo di fedeltà significa dunque non solo astenersi da relazioni extraconiugali ma, più in generale, non tradire la fiducia del coniuge.
Inoltre, l’adulterio è considerato più grave quando la vittima subisce una particolare mortificazione psicologica o morale, cadendo in depressione (per esempio, per via della lesa reputazione).
Conseguenze dell’adulterio: l’addebito della separazione per infedeltà coniugale
Il coniuge tradito può ottenere la separazione con addebito. Significa che il giudice può attribuire la responsabilità della fine del matrimonio al coniuge traditore.
Ciò comporta, per il “colpevole”, alcune importanti conseguenze:
- perdita dell’assegno di mantenimento (non degli alimenti, se ricorrono i presupposti)
- perdita dei diritti successori
Importante: per ottenere l’addebito, occorre dimostrare che l’infedeltà sia stata determinante nella fine del matrimonio. Non sempre è così.
Per esempio: marito e moglie da tempo in crisi. Uno dei due intraprende una relazione extraconiugale. In una situazione simile, l’eventuale separazione difficilmente potrebbe essere imputata all’adulterio. Anche se il tradimento venisse documentato, è probabile che l’addebito non scatterebbe.
In ogni caso, per provare a far valere il peso di un adulterio in una causa di separazione, occorre raccogliere delle prove.
Prima di entrare nel dettaglio, esaminiamo i principali fattori da tenere sotto controllo per capire se il partner ci è infedele o meno.
I segnali di tradimento più comuni
Precisiamo: non è facile capire se un coniuge tradisca o meno l’altro. Quando si è coinvolti, la lucidità viene meno, e il rischio è quello di esagerare l’importanza di certi fattori. Oppure di non coglierli affatto, presi dalla quotidianità (il lavoro, i figli, i problemi personali).
Non sempre, va detto, è possibile attribuire la fine di un matrimonio alla relazione extraconiugale intrattenuta dal coniuge. Questa, infatti, potrebbe arrivare in un momento in cui il rapporto è già logoro e avviato naturalmente a una fine prematura.
Comunque sia, è possibile indicare una casistica di tipici segnali di infedeltà. Solitamente, il comportamento di un marito o una moglie infedele è contrassegnato da:
- Cambi d’umore. Facile capire perché. Il coniuge che tradisce può sentirsi in colpa, agitato, triste, frustrato. Tutto questo non giova alla sua stabilità emotiva, accrescendo le occasioni di attrito e quindi le liti con il partner. Anche il riposo notturno viene intaccato. Una tale tempesta interiore si traduce, spesso, in difficoltà a dormire, sonno leggero, agitato.
- Cambio di look e di interessi. Occhio ai cambiamenti nell’abbigliamento, nel look, negli hobby, nello sport praticato. Tutti segnali che possono indicare che il vostro partner ha una nuova relazione. Molto spesso, il coniuge fedifrago appare ringiovanito, più vitale, intraprendente. Si tratta dei segnali forse più facili da individuare.
- Maggiore privacy negli spostamenti e nelle comunicazioni. Un coniuge infedele cerca più occasioni di riservatezza. Per esempio, può chiudersi in bagno per telefonare, pretende spesso di uscire solo con la scusa di piccole commissioni, imposta lo smartphone in modalità silenziosa, protegge i suoi dispositivi con mille password. C’è anche il caso che acquisti, senza farsi accorgere, un nuovo cellulare o una nuova scheda…
- Cambiamenti nell’intimità con il coniuge. Sotto questo profilo, chi tradisce può comportarsi in due modi diametralmente opposti. O dirada i rapporti sessuali con il coniuge fino quasi ad annullarli (o ad annullarli del tutto), adducendo motivazioni sempre meno credibili. O, al contrario, intensifica l’attività erotica con il coniuge, prendendo più spesso l’iniziativa, avanzando nuove richieste, mostrandosi, in generale, più desideroso.
- Diminuzione della presenza in casa o al lavoro. Una relazione extraconiugale sottrae il coniuge alla vita in famiglia, persino ai suoi impegni di lavoro. L’adultero/a tenderà a trascorrere meno tempo del solito in casa. Se le condizioni glielo permetteranno, potrà anche accampare scuse per assentarsi sul luogo di lavoro.
→ Leggi anche: Come scoprire un tradimento
Separazione per tradimento: come raccogliere le prove
In una relazione, il sospetto è il peggior nemico della tranquillità. Toglie gioia di vivere, sicurezza, serenità, prosciuga le energie sul lavoro, nelle relazioni amicali, nell’accudimento dei figli. Fugare i dubbi circa la fedeltà del partner è, per quanto doloroso, indispensabile.
Come raccogliere prove di tradimento legalmente valide? Seguendo alcuni accorgimenti.
- pedinare il coniuge in un luogo pubblico e senza esagerare (è possibile fotografare o riprendere il soggetto)
- rivolgersi a una agenzia investigativa
Le moderne tecnologie di controllo rendono più facile spiare il coniuge. Per esempio, tramite l’installazione di telecamere nascoste, localizzatori GPS per auto, microspie audio, microregistratori per registrare conversazioni di nascosto, oppure sofisticati spy phone.
L’uso di questi prodotti può aiutare a eliminare dubbi e incertezze sulla fedeltà del partner. E’ possibile avere accesso a ogni aspetto della vita privata e dell’intimità della persona che abbiamo accanto. Ma attenzione: il rischio è quello di commettere un reato e, soprattutto, di produrre prove non valide in tribunale.
La questione è controversa. Di recente, la Corte di Cassazione ha stabilito che non commette reato il marito che fornisce in tribunale le prove video, audio o fotografiche (anche “hot”) di una infedeltà. Il trattamento illecito dei dati altrui è punito, ma solo nel caso se ne tragga un ingiusto profitto. Nel caso di un giudizio di separazione o divorzio, secondo la suprema corte è necessario tutelare l’esercizio del diritto di difesa.
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