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Cos’è l’analisi forense

Pubblicato il: 8 Gennaio 2024
Un analista forense al lavoro

L’analisi forense, nota anche come informatica forense, è una disciplina che si occupa dell’acquisizione, dell’analisi e della presentazione delle prove digitali. È un’area in rapida crescita, poiché la nostra vita diventa sempre più digitale.

L’analisi forense o digital forensics può essere utilizzata in una varietà di contesti, tra cui:

  • inchieste giudiziarie, per raccogliere prove in indagini su crimini come frodi, omicidi e abusi sui minori;
  • indagini aziendali, per investigare violazioni dei dati, furti di identità e altri crimini informatici connessi con lo spionaggio industriale;
  • indagini governative, per esaminare prove su attività terroristiche, spionaggio e altre minacce alla sicurezza nazionale.

L’informatica forense richiede competenze tecniche e investigative piuttosto complesse. L’analista forense deve essere in grado di comprendere e utilizzare una varietà di strumenti e tecniche.

Scopriamo insieme di più!

Le fasi dell’analisi forense

L’analisi forense può essere suddivisa in quattro fasi principali:

  1. Acquisizione delle prove: l’analista forense raccoglie le prove digitali dal dispositivo o dal sistema in esame.
  2. Preparazione delle prove: le prove raccolte vengono preparate per l’analisi, assicurandosi che siano intatte e non alterate.
  3. Analisi delle prove: l’analisi delle prove permette di identificare informazioni rilevanti per l’indagine.
  4. Presentazione delle prove: i risultati dell’analisi vengono presentati in un formato comprensibile, spesso sotto forma di rapporti dettagliati o testimonianze in tribunale.

Gli analisti forensi utilizzano tecniche specifiche e strumenti professionali per copiare in modo sicuro le informazioni da dispositivi come computer, smartphone o server senza alterarle.

Gli strumenti forensi avanzati permettono agli analisti di scovare anche le informazioni più nascoste e di comprendere le attività svolte sul dispositivo esaminato.

Infine, gli esperti forensi devono essere in grado di spiegare le loro scoperte in modo chiaro e conciso, affinché che siano comprensibili anche a chi non ha conoscenze tecniche.

Gli strumenti di analisi delle prove

Nell’acquisizione delle prove in ambito digital forensics, gli strumenti utilizzati devono garantire la completa integrità dei dati e la loro affidabilità in sede giudiziaria.

Tra i dispositivi di informatica forense più comuni compaiono:

  • Cellebrite. È forse uno degli strumenti più noti nell’analisi di dispositivi elettronici (mobile e PC). Cellebrite UFED (Universal Forensic Extraction Device) è in grado di estrarre, decodificare e analizzare dati provenienti da una vasta gamma di apparecchi, inclusi smartphone, tablet e GPS. È particolarmente potente nell’ottenere accesso a dati cancellati o nascosti. Cellebrite UFED 4PC Ultimate è la soluzione forense che fornisce agli utenti uno strumento conveniente, flessibile e pratico per PC o laptop
  • Oxygen Forensic Detective. Questo software fornisce un’ampia gamma di funzionalità per l’analisi dispositivi mobile. Può estrarre e analizzare messaggi, file, dati di app, cronologie delle chiamate e molto altro ancora. Oxygen è noto per la sua interfaccia user-friendly e le potenti funzionalità di analisi dei dati.
  • Talon. È un dispositivo di imaging forense. È progettato per realizzare immagini forensi di hard disk. Grazie alla sua velocità senza pari nella sua categoria, può essere particolarmente utile in scenari dove il tempo è essenziale, come sequestri o minacce terroristiche.

In generale, gli strumenti di digital forensics hanno tre funzioni principali:

  1. Acquisizione. Creano una copia fedele di tutti i dati presenti su un dispositivo digitale (come computer, smartphone o hard disk) senza alterarli. Questa copia, nota come immagine forense o copia forense, assicura che l’analisi non comprometta l’integrità dei dati originali.
  2. Analisi. Forniscono un’ampia gamma di funzionalità per esaminare l’immagine forense. Possono recuperare file cancellati, visualizzare la cronologia di navigazione, analizzare le email e molto altro. Consentono agli investigatori di cercare specifici tipi di dati o parole chiave, filtrare le informazioni non pertinenti e organizzare i dati in modo logico per un’analisi più approfondita.
  3. Reportistica. Generano rapporti dettagliati che documentano le prove trovate e il processo usato per trovarle. Questi rapporti sono essenziali nel contesto di una indagine giudiziaria, durante la quale dovranno essere presentati in tribunale come prove.

Campi di applicazione dell’analisi forense

I reati più comuni di cui si occupa l’analista forense sono:

  • frode informatica
  • pedopornografia
  • omicidio
  • spaccio di stupefacenti
  • revenge porn

Ecco come le tecniche di digital forensics vengono applicate a ciascuno di essi.

Frode informatica

La frode informatica comprende una vasta gamma di attività illecite, come il phishing, l’hacking bancario o l’usurpazione d’identità. Gli analisti forensi esaminano i dispositivi e le reti per tracciare l’origine delle attività fraudolente, recuperare le comunicazioni tra i criminali e identificare le vittime.

Pedopornografia

Nel caso di reati legati alla pedopornografia, l’analisi forense è fondamentale per recuperare immagini e video illegali, spesso cancellati o nascosti. Gli analisti lavorano per identificare le vittime e gli aggressori, e per tracciare le reti di distribuzione di questo materiale.

Omicidio

Nei casi di omicidio, i dispositivi elettronici della vittima e del sospettato possono contenere prove cruciali come cronologie delle chiamate, messaggi, registrazioni e dati di localizzazione. L’informatica forense aiuta a ricostruire gli eventi, identificare il movente e trovare prove dirette o indirette dell’omicidio.

Spaccio di stupefacenti

Gli spacciatori e i cartelli della droga utilizzano spesso la tecnologia per le loro operazioni. L’analisi dei dispositivi elettronici può rivelare comunicazioni crittografate, transazioni finanziarie e reti di contatti.

Revenge porn

Il revenge porn, o la diffusione non consensuale di immagini intime, è un crimine in crescita. Gli analisti forensi lavorano per rintracciare la fonte delle immagini distribuite illegalmente, identificare i responsabili e fornire prove per le azioni legali.

L’analisi forense nello spionaggio

Merita un trattamento a parte un ulteriore settore di applicazione dell’informatica forense, ovvero lo spionaggio.

L’obiettivo dei servizi segreti spesso è raccogliere informazioni riservate da fonti nemiche o rivali. L’informatica forense può essere utilizzata per decrittare messaggi cifrati, recuperare dati cancellati o nascosti e analizzare le comunicazioni.

La digital forensics è cruciale anche nel controspionaggio, ovvero nell’identificazione e nella neutralizzazione di minacce terroristiche, alle comunicazioni, di sicurezza nazionale. Gli analisti forensi possono esaminare dispositivi e reti sospette per identificare malware, backdoor o altre vulnerabilità sfruttate dagli spioni.

In definitiva, le tecniche forensi possono aiutare a rivelare segreti che altrimenti rimarrebbero nascosti.

AUTORE
Foto di Marco Sigismondi, esperto di tecniche di spionaggio e controspionaggio per Doctorspy

Marco Sigismondi

Marco Sigismondi è uno dei maggiori esperti in Italia di tecniche di investigazione, spionaggio e controspionaggio (TSCM). Grazie a un'attività di oltre dieci anni nel settore, ha maturato una profonda conoscenza delle metodologie avanzate e degli strumenti più innovativi nel campo della sorveglianza e della protezione delle informazioni. Esperto di bonifiche ambientali per Doctorspy.